sabato 23 marzo 2013

IL BENESTARE DELLA CHIESA SUGLI ABUSI E LE VIOLENZE A DANNI DEI MINORI COMMESSI DA UN PRETE.





Sono sempre più allibito e nauseato nel vedere i comportamenti e le reazioni di alcuni uomini
del clero e mi sovviene sempre una domanda, forse lecita, non sò...... ma dove è finita la
cristianità degli uomini ecclesiastici? di coloro che ne vestono i panni e la rappresentano nei vari
gradi, partendo dal semplice prete ad arrivare a tutti i porporati che attorniano il sommo pontefice? Qualche giorno fa, nel visionare un video postato su facebook da amici, riguardante un'inchiesta effettuata dal programma "le Iene" sugli abusi perpetrati ai danni di diversi ragazzi e ragazzini da parte di un prete, Don Nello Giraudo, mi sono reso conto di quanta ipocrisia e falsità esiste nella chiesa, per mano e volere di chi dal pulpito ci incoraggia ad essere veri cristiani, veri uomini, figli timorati di Dio, degni del Nostro Signore. Coloro che a pieno dovrebbero rappresentare l'onestà, la bontà, la carità, l'integrità morale e spirituale della chiesa, della cristianità e della civiltà umana. Loro che dovrebbero essere i portatori sani del messaggio di Cristo, che dovrebbero sempre e ribadisco sempre avere un comportamento limpido e trasparente, quasi a rasentarne la purezza, l'immacolatezza. Ma quando vedi che un prete, un uomo di fede che la processa nei vari atti sacramentali, si macchia di peccati immorali e imperdonabili, dai tratti quasi abominevoli, come gli abusi e le violenze su i minori, sporcando quella tunica che indossa e nonostante tutto resta al proprio posto perchè chi dovrebbe denunciarli, chi dovrebbe rimuoverli dall'incarico, chi dovrebbe allontanarlo per il bene della comunità, chi dovrebbe scomunicarlo, visto la gravità del reato commesso, invece lascia correre, fa finta di non sapere, di non vedere quanto accade, di non vigilare e con grande superficialità lascia che quell' uomo di chiesa, quell'uomo di fede può continuare indisturbato a compiere i suoi crimini, a compiere tutti quegli atti impuri e orrendi a danno di chi invece dovrebbe essere protetto, seguito e accompagnato nel suo cammino di fede. Ma la cosa che mi ha fatto inorridire e arrabbiare furiosamente è stato il vedere la quantità di arroganza e presunzione che questi alti prelati, questi eccelsi porporati hanno avuto e hanno nei confronti di chi chiede "giustamente" spiegazioni in merito a quanto è accaduto. Loro si indignano e si arrabbiano per le domande fatte e per il venire importunati su un argomento forse per loro poco importante e superfluo. Sono così ciechi da non vedere e comprendere come hanno e stanno minando le basi della nostra fede, quelle basi che tengono e sostengono in piedi quello che tutto il vaticano rappresenta per tutti i cristiani, con la sua sacralità. Sono uomini che a mio dire non sono degni di vestire i panni che indossano, perchè la loro coscienza e le loro azioni lasciano trasparire iniquità e ipocrisia e non è giusto. Non è giusto soprattutto per tutte le vittime degli abusi e per tutte le persone che credono, che ascoltano i loro messaggi, le loro invocazioni e i loro "giusti" moniti se venissero pronunciate e restassero nel tempo supportate da azioni coerenti, ma soprattutto vere e corrette. Mi sento tradito anche io da questi comportamenti ingiustificati, in questi anni ho sempre pensato che il mio essere cattolico a volte non fosse propriamente buono e profondo, solo per il fatto di non essere andato a messa la domenica, di aver dimenticato di dire le preghiere o per aver detto qualche bugia seppur a fin di bene. Adesso pensandoci bene, e concedetemi questo piccolo peccato di superbia, credo di essere migliore di loro, che dovrebbero essere al di sopra di qualsiasi peccato, visto tanto più che devono perdonare i nostri, rimettendoli al Signore in confessione. Non è giustificabile il fatto che comunque si tratta di uomini e come ognuno di noi possono fare degli errori, perché umani, perchè questo non è un errore, ma una vera e propria volontà di nascondere e celare anche l'evidenzia dei fatti agli occhi della gente e del mondo. A quanto pare la lealtà viene mostrata e dimostrata soltanto alla loro gerarchia clericale, quasi a misurarsi con una delle tante sette esistenti nel mondo, dove viene anche più facile pensare a quel tipo di abusi e violenze, come hanno spesso riportato negli anni moltissime cronache giornalistiche e televisive. Ormai in questa nostra religione è meglio pensare di essere dei buoni e veri cattolici semplicemente per il fatto di credere e di comportarsi nel modo più appropriato e corretto di come hanno saputo insegnarci i nostri genitori, dando credibilità a tutti quei valori buoni e giusti del quale ogni uomo dovrebbe farne il proprio vangelo quotidiano, al di là di quello che dicono o predicano i tanti uomini di chiesa, anche perchè è risaputo che loro alla fine “predicano bene e razzolano male.


GIANNI TANCREDI

domenica 17 marzo 2013

UN BENVENUTO A PAPA FRANCESCO……. UN UOMO TRA GLI UOMINI…….


E’ arrivato l’uomo che cambierà in modo radicale la storia del cristianesimo, che saprà dare il giusto significato alla parola fede. Papa Francesco con la sua grande umiltà ha saputo conquistare i cuori dei suoi fedeli, dei suoi figli, dei suoi fratelli, e ha già mostrato cosa significa essere un uomo tra gli uomini. Un uomo che crede fermamente nella solidarietà umana e lo dice con grande semplicità e tanto cuore, sarà colui che darà la giusta indicazione affinchè ogni singolo cristiano e non , potrà seguire il proprio cammino di fede, senza mai dubitare della parola evangelica, o non riuscire a comprendere la vera essenza del verbo cattolico. Quel verbo che si è fatto uomo per noi, poveri peccatori, affinchè avessimo avuto la giusta e grande possibilità di poterci pentire e redimerci chiedendo perdono. La parola di Gesù lo ritroviamo ogni giorno in tutte le azioni che compiamo con carità, con generosità, con amore, quell’amore che ha fatto sì che lui morisse per tutti noi sulla croce, affinchè ogni uomo potesse correre incontro al padre e consolarsi nel suo abbraccio paterno, dove trovare il vero ristoro. Oggi questo uomo venuto da molto lontano è quel padre in terra che tutti stavamo aspettando, è la persona giusta che potrà seguire quel cammino non facile che già il beato Papa Giovanni Paolo II ci ha mostrato e dove sempre ci ha accompagnato, senza mostrare mai stanchezza, anche quando era debole e dolorante e non più in forze nel fisico. Ma il suo spirito non ha mai mostrato debolezza o stanchezza e così il nostro amato Padre Bergoglio, il nostro Santo Padre ci aiuterà sostenendoci moralmente e spiritualmente. Lui vuole una chiesa povera per i poveri, lui vuole una chiesa fatta sola di preghiera e carità, per tutti coloro che riescono ad essere poveri riuscendo a dare ai propri fratelli, ma che nel contempo sono ricchi di spirito e di fede. Papa Francesco è il vero successore del poverello di Assisi, che aveva fatto della sua povertà la sua virtù, del vangelo la sua parola e la sua forza incessante, della sua fede la sola regola di vita. Questo uomo semplice riuscirà a rafforzare le basi della nostra chiesa, purtroppo indebolite in questi ultimi anni dal comportamento iniquo di tanti prelati, dove la presunzione, l’arroganza, la superbia li ha resi ciechi, riuscendo ad allontanare dalla casa del Signore tante altre persone, perché non più sicure e indecise se dover continuare quel cammino di fede a cui è venuto meno il giusto valore. Gesù ha mandato colui che riuscirà con il suo modo semplice e umile, con il suo grande amore per la gente, con la sua voglia instancabile di darsi, affinchè ogni piccolo o grande uomo possa ritrovare e comprendere il giusto significato della parola vivere. Vivere non solo per se stessi, nel proprio egoismo o in quel assai discutibile materialismo, dove non sopravvive niente nel proprio animo e nel proprio spirito. Niente di più bello e personale esiste come la preghiera, dove ogni persona può con la totale intimità, ma soprattutto  con il proprio cuore dare tutto se stesso al Signore, mentre con la sua bontà, la sua generosità dare il meglio di se a chi ne ha più bisogno. Grazie Santità, perché seguendo l’esempio di tanti altri come ad esempio la beata Madre Teresa di Calcutta, che ha fatto della propria vita, lo strumento con la quale Dio ha agito in terra, soccorrendo i più deboli e aiutando i suoi veri figli, dico veri perché anche se siamo tutti figli di Dio, lui ha sempre un pensiero particolare per coloro che vivono nel bisogno, coloro che non hanno niente per potersi sostenere, perché come disse suo figlio Gesù “beati gli ultimi perché saranno i primi”, saranno beati tutti coloro che in questa vita non avranno avuto mai niente al di là del proprio credo, della propria fede, perché nella sua casa per noi chiamato più semplicemente paradiso, saranno i figli più cari e più vicini a lui, al suo cuore, ai suoi occhi; riesci a stupirci con la tua disarmante semplicità. Grazie Papa Francesco! Grazie per volerci con te su questa bella via chiamata fede, su questa strada chiamata speranza, dove mai mancherà la tua preghiera e la tua volontà di volerci salvare dal male e dal peccato, dove mai esiterai a conquistare il nostro cuore, come d’altronte hai già fatto in questi pochissimi giorni nel tuo nuovo cammino pietrino. Molti ti ammirano e ti stimano e nel proprio cuore sanno che sei la giusta ancora a cui aggrapparsi o quel faro importante di cui nessun uomo può fare a meno per non perdere la via da seguire.  Che il Signore ti dia sempre la forza per riuscire a portare il peso della sua croce, visto che adesso è assai più grande e pesante, con le responsabilità che il vaticano tutto rappresenta. A noi invece la volontà di seguire sempre il buon pastore e fare del suo esempio un nuovo stile di vita più consono al significato della parola cristianità. Auguri Santo Padre! E buona fortuna a tutti gli uomini e le donne di buona carità, ma soprattutto amore e fraternità a tutti i fratelli del mondo!


domenica 10 marzo 2013

Vurria tornà bambino!










Vurria tornà bambino,
per dimenticare le questioni dei grandi,
vorrei ritrovare l'innocenza perduta
e sognare belle cose e aver paura dei mostri giganti.
Vorrei poter ritornare a sorridere spensieratamente,
senza curarmi di quello che potrebbe pensare la gente,
dire tutto quello che mi passa per la mente
anche se a volte le parole di un bimbo
sono più savie di tante lingue istruite
e che si reputano intelligenti ,
ma che spesso non portano a niente.
Vorrei ancora sperare in un futuro migliore,
e fare progetti che oggi più nessuno vuole,
riporre sogni e speranze ancora nel cuore,
o in quel cassetto dove li ho dimenticati con dolore,
sentirmi veramente vivo e non solo nelle parole.
Vorrei che per incanto tutto tornasse normale,
e questo oggi con il suo imminente domani
diventasse ieri per moltissimi anni,
e riavere accanto tantissime persone,
ripercorrere con loro questa vita come per incanto.
Vorrei non fare più gli stessi errori
combattere se è necessario per giusti ideali e veri valori,
vorrei che tutto tornasse più vero,
dai tanti affetti alle parole di coloro
che mi hanno tradito senza ritegno o dubbioso pensiero.
Vurria tornà bambino,
ma solo per dire: t'ho fregato ingrato e deludente destino!


(Gianni Tancredi)