mercoledì 18 settembre 2013

I versi di una poesia
non appartengono al poeta
o a colui che l'ha scritta,
ma a tutti coloro che la fanno propria,
che la recitano ad un cuore
nel riflesso biancastro della luna,
che la sentono dentro
e si emozionano sempre
anche ricordando una sola riga,
un solo verso o una toccante parola.
La poesia, i suoi versi a volte in rima
sono del mondo,
sono di chi riesce a comprenderla,
sono di chi ne prendono l'ispirazione,
ne catturano il senso,
ne fanno oro nel proprio animo
e argento nel suono della loro voce.
La poesia è di chi la condivide con piacere,
leggendo negli occhi di chi ascolta
le emozioni che suscita,
la commozione che ne provoca,
l'esaltazione che ne causa.
La poesia è vita....
e mai non ci sarà un insieme di parole
che non riusciranno ad emozionare qualcuno,
che a volte non faccia spuntare una pesante lacrima
o un leggero sorriso,
la poesia per chi la ama,
è il suo inferno e al tempo stesso il paradiso,
quello che il poeta si porta dentro
in ogni suo attimo o vacillante momento.
La poesia è cultura,
ma ancor più son semplici parole
che descrivono al meglio ogni mondo
e sua diversa natura.
Amo la poesia
perchè sono i miei passi nel buio,
è vita tra questa mia mani,
nelle cui vene scorre sangue e inchiostro
e tutte le mie idee.
La poesia è di tutti e di nessuno,
ma appartiene soltanto a quel cuore
che la sente nel proprio animo
e la rilegge all'infinito,
facendone rifugio dei suoi giorni andati
e di quelli che verranno,
solo perchè il tempo si è fermato
e tutto rimane in sospeso
in questo mondo a volte perdutamente distratto.

(Gianni Tancredi)

Notte di San Lorenzo




Stelle del cielo svelatemi il vostro segreto,
rapitemi in questa notte
e portatemi sull'uscio di questo antico mistero,
lasciate che possa cadere anch'io
e abbattermi sul sogno
di un solitario viandante straniero,
o abbandonarmi sulle spoglie di un triste e vano pensiero.
Guardo il cielo alla ricerca di una mia stella del destino,
vedo luminosità incredibili
perdendomi su quella via infinita e brillantina,
ed ecco veder una scia
che appare come un miraggio
e subito scompare sul finire dell'orizzonte,
dove la terra si bacia col suo cielo.
Solo il tempo di pensare,
di essere felice per essere lì in quel preciso istante
e carpire quel fuggire istantaneo
di quella solitaria stella cadente,
che vuole raccogliere solo il desiderio di chi la vede
e di tutte quelle persone che restano esterrefatti
e confidano in silenzio ogni proprio intimo pensiero,
nell'augurarsi un futuro migliore,
dimenticando dispiaceri e delusioni.
In questa notte calda
guardiamo le stelle del cielo,
credendo che ancora tutto si possa cambiare,
aspettando solo quel segno tanto atteso,
chiamato prodigio o vana illusione
di questa vita consumata a volte
sui passi già dimenticati di questo nostro eterno correre.
Salvatemi stelle,
ridonatemi lustro e prestigio,
affinchè sempre possa credere e vedere
quanto dannatamente unico e vero sono io.
Cadete mie amiche stelle,
portate sogni alle persone della terra,
speranze vere ai bimbi nei loro angelici sogni,
certezze agli anziani che aspettano pazienti,
lasciate che sempre vi raccontiamo i nostri segreti
e furtivamente li nascondete in quel morire
sulla coda lasciata nella via,
di quella sfuggente e rapida uscita
fatta nel silenzio di questa notte buia e tranquilla.

(Gianni Tancredi)