Sono sempre più allibito e nauseato nel vedere i comportamenti e
le reazioni di alcuni uomini
del clero e mi sovviene
sempre una domanda, forse lecita, non sò......
ma dove è finita la
cristianità degli uomini ecclesiastici? di coloro che ne
vestono i panni e la rappresentano nei vari
gradi, partendo dal
semplice prete ad arrivare a tutti i porporati che attorniano il sommo
pontefice? Qualche giorno fa, nel visionare un video postato su facebook da
amici, riguardante un'inchiesta effettuata dal programma "le Iene"
sugli abusi perpetrati ai danni di diversi ragazzi e ragazzini da parte di un
prete, Don Nello Giraudo, mi
sono reso conto di quanta ipocrisia e falsità
esiste nella chiesa, per mano e volere di chi dal pulpito ci incoraggia ad
essere veri cristiani, veri uomini, figli timorati di Dio, degni del Nostro
Signore. Coloro che a pieno dovrebbero rappresentare l'onestà, la bontà, la
carità, l'integrità
morale e spirituale della chiesa, della cristianità e
della civiltà umana. Loro che dovrebbero essere i portatori sani
del messaggio di Cristo, che dovrebbero sempre e ribadisco sempre avere un comportamento
limpido e trasparente, quasi a rasentarne la purezza, l'immacolatezza. Ma
quando vedi che un prete, un uomo di fede che la processa nei vari atti
sacramentali, si macchia di peccati immorali e imperdonabili, dai tratti quasi
abominevoli, come gli abusi e le violenze su i minori, sporcando quella tunica
che indossa e nonostante tutto resta al proprio posto perchè chi
dovrebbe denunciarli, chi dovrebbe rimuoverli dall'incarico, chi dovrebbe
allontanarlo per il bene della comunità, chi dovrebbe scomunicarlo, visto la gravità del reato commesso, invece lascia correre, fa
finta di non sapere, di non vedere quanto accade, di non vigilare e con grande
superficialità lascia che quell' uomo di chiesa, quell'uomo di
fede può continuare indisturbato a compiere i suoi crimini, a compiere
tutti quegli atti impuri e orrendi a danno di chi invece dovrebbe essere
protetto, seguito e accompagnato nel suo cammino di fede. Ma la cosa che mi
ha fatto inorridire e arrabbiare furiosamente è stato il vedere la quantità di arroganza e presunzione che questi alti
prelati, questi eccelsi porporati
hanno avuto e hanno nei confronti di chi chiede "giustamente"
spiegazioni in merito a quanto è accaduto. Loro si indignano e si arrabbiano per le
domande fatte e per il
venire importunati su un argomento forse per loro poco importante e superfluo.
Sono così
ciechi da non vedere e comprendere come hanno e
stanno minando le basi della nostra fede, quelle basi che tengono e sostengono in piedi
quello che tutto il vaticano rappresenta per tutti i cristiani, con la sua
sacralità. Sono uomini che a mio dire non sono degni di
vestire i panni che indossano, perchè la
loro coscienza e le loro azioni lasciano trasparire iniquità e ipocrisia e non è giusto. Non è
giusto soprattutto per
tutte le vittime degli abusi e per tutte le persone che credono, che ascoltano
i loro messaggi, le loro invocazioni e i loro "giusti"
moniti se venissero pronunciate e restassero nel tempo supportate da azioni
coerenti, ma soprattutto vere e corrette. Mi sento tradito anche io da questi
comportamenti ingiustificati, in questi anni ho sempre pensato che il mio
essere cattolico a volte non fosse propriamente buono e profondo, solo per il
fatto di non essere andato a messa la domenica, di aver dimenticato di dire le
preghiere o per aver detto qualche bugia seppur a fin di bene. Adesso
pensandoci bene, e concedetemi questo piccolo peccato di superbia, credo di
essere migliore di loro, che dovrebbero essere al di sopra di qualsiasi
peccato, visto tanto più che devono perdonare i
nostri, rimettendoli al Signore in confessione. Non è giustificabile il
fatto che comunque si tratta di uomini e come ognuno di noi possono fare degli
errori, perché umani, perchè questo non è un errore, ma una vera
e propria volontà di nascondere e celare anche l'evidenzia dei fatti
agli occhi della gente e del mondo. A quanto pare la lealtà viene mostrata e
dimostrata soltanto alla loro gerarchia clericale, quasi a misurarsi con una
delle tante sette esistenti nel mondo, dove viene anche più facile pensare a quel
tipo di abusi e violenze, come hanno spesso riportato negli anni moltissime
cronache giornalistiche e televisive. Ormai in questa nostra religione è meglio pensare di
essere dei buoni e veri cattolici semplicemente per il fatto di credere e di
comportarsi nel modo più appropriato e corretto
di come hanno saputo insegnarci i nostri genitori, dando credibilità a tutti quei valori
buoni e giusti del quale ogni uomo dovrebbe farne il proprio vangelo
quotidiano, al di là di quello che dicono o
predicano i tanti uomini di chiesa, anche perchè è risaputo che loro alla
fine “predicano bene e razzolano male”.
GIANNI TANCREDI
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