mercoledì 18 settembre 2013

I versi di una poesia
non appartengono al poeta
o a colui che l'ha scritta,
ma a tutti coloro che la fanno propria,
che la recitano ad un cuore
nel riflesso biancastro della luna,
che la sentono dentro
e si emozionano sempre
anche ricordando una sola riga,
un solo verso o una toccante parola.
La poesia, i suoi versi a volte in rima
sono del mondo,
sono di chi riesce a comprenderla,
sono di chi ne prendono l'ispirazione,
ne catturano il senso,
ne fanno oro nel proprio animo
e argento nel suono della loro voce.
La poesia è di chi la condivide con piacere,
leggendo negli occhi di chi ascolta
le emozioni che suscita,
la commozione che ne provoca,
l'esaltazione che ne causa.
La poesia è vita....
e mai non ci sarà un insieme di parole
che non riusciranno ad emozionare qualcuno,
che a volte non faccia spuntare una pesante lacrima
o un leggero sorriso,
la poesia per chi la ama,
è il suo inferno e al tempo stesso il paradiso,
quello che il poeta si porta dentro
in ogni suo attimo o vacillante momento.
La poesia è cultura,
ma ancor più son semplici parole
che descrivono al meglio ogni mondo
e sua diversa natura.
Amo la poesia
perchè sono i miei passi nel buio,
è vita tra questa mia mani,
nelle cui vene scorre sangue e inchiostro
e tutte le mie idee.
La poesia è di tutti e di nessuno,
ma appartiene soltanto a quel cuore
che la sente nel proprio animo
e la rilegge all'infinito,
facendone rifugio dei suoi giorni andati
e di quelli che verranno,
solo perchè il tempo si è fermato
e tutto rimane in sospeso
in questo mondo a volte perdutamente distratto.

(Gianni Tancredi)

Notte di San Lorenzo




Stelle del cielo svelatemi il vostro segreto,
rapitemi in questa notte
e portatemi sull'uscio di questo antico mistero,
lasciate che possa cadere anch'io
e abbattermi sul sogno
di un solitario viandante straniero,
o abbandonarmi sulle spoglie di un triste e vano pensiero.
Guardo il cielo alla ricerca di una mia stella del destino,
vedo luminosità incredibili
perdendomi su quella via infinita e brillantina,
ed ecco veder una scia
che appare come un miraggio
e subito scompare sul finire dell'orizzonte,
dove la terra si bacia col suo cielo.
Solo il tempo di pensare,
di essere felice per essere lì in quel preciso istante
e carpire quel fuggire istantaneo
di quella solitaria stella cadente,
che vuole raccogliere solo il desiderio di chi la vede
e di tutte quelle persone che restano esterrefatti
e confidano in silenzio ogni proprio intimo pensiero,
nell'augurarsi un futuro migliore,
dimenticando dispiaceri e delusioni.
In questa notte calda
guardiamo le stelle del cielo,
credendo che ancora tutto si possa cambiare,
aspettando solo quel segno tanto atteso,
chiamato prodigio o vana illusione
di questa vita consumata a volte
sui passi già dimenticati di questo nostro eterno correre.
Salvatemi stelle,
ridonatemi lustro e prestigio,
affinchè sempre possa credere e vedere
quanto dannatamente unico e vero sono io.
Cadete mie amiche stelle,
portate sogni alle persone della terra,
speranze vere ai bimbi nei loro angelici sogni,
certezze agli anziani che aspettano pazienti,
lasciate che sempre vi raccontiamo i nostri segreti
e furtivamente li nascondete in quel morire
sulla coda lasciata nella via,
di quella sfuggente e rapida uscita
fatta nel silenzio di questa notte buia e tranquilla.

(Gianni Tancredi)


domenica 9 giugno 2013

La tristezza oggi
m'avviluppa l'anima,
il core s'infiamma
e l'amarezza che ho di dentro
sulle mie labbra s'irradia.
Giornata desolata
di questa vita strana,
l'amore non si presta
e il gioco finisce
dentro la mia testa.
Guard 'o cielo
ma adesso nun tench'
boni pensieri,
il core mi batte lento
cà quasi cercass 'a morte
pè ripusarse da st'inferno.
Sò triste, sò triste assaje,
e anche le lacrime se sò asciugate
pè la solitudine de ste solitarie jurnate,
solo l'amarezze mi scorre
inte 'e vene
e piane piane lu sanghe me
stà diventanne velene.
Guardo al domani
e mi sembra così lontano,
volto le spalle
e il passato è un ricordo
già sfumato,
non so più chi sono
e cosa potrà più arrivarmi in sogno,
il destino è segnato,
a tradimento mi ha sconfitto
e volutamente abbandonato.
Nun tenghe che pene
e vili pensieri,
la vita nun m'appare
com'era a ieri,
sono solo e avvilito
da questo infinito silenzio
e nelle orecchie ascolto
un antico lamento.
Tieni tristezza
prendi tutto quello che mi resta,
alla fine abbandonami anche tu
portandoti via
la voglia di vivere
e la mia battaglia senza resa
di penare su questa maledetta terra
che mai ho inopportunamente offesa.

(Gianni Tancredi)

sabato 23 marzo 2013

IL BENESTARE DELLA CHIESA SUGLI ABUSI E LE VIOLENZE A DANNI DEI MINORI COMMESSI DA UN PRETE.





Sono sempre più allibito e nauseato nel vedere i comportamenti e le reazioni di alcuni uomini
del clero e mi sovviene sempre una domanda, forse lecita, non sò...... ma dove è finita la
cristianità degli uomini ecclesiastici? di coloro che ne vestono i panni e la rappresentano nei vari
gradi, partendo dal semplice prete ad arrivare a tutti i porporati che attorniano il sommo pontefice? Qualche giorno fa, nel visionare un video postato su facebook da amici, riguardante un'inchiesta effettuata dal programma "le Iene" sugli abusi perpetrati ai danni di diversi ragazzi e ragazzini da parte di un prete, Don Nello Giraudo, mi sono reso conto di quanta ipocrisia e falsità esiste nella chiesa, per mano e volere di chi dal pulpito ci incoraggia ad essere veri cristiani, veri uomini, figli timorati di Dio, degni del Nostro Signore. Coloro che a pieno dovrebbero rappresentare l'onestà, la bontà, la carità, l'integrità morale e spirituale della chiesa, della cristianità e della civiltà umana. Loro che dovrebbero essere i portatori sani del messaggio di Cristo, che dovrebbero sempre e ribadisco sempre avere un comportamento limpido e trasparente, quasi a rasentarne la purezza, l'immacolatezza. Ma quando vedi che un prete, un uomo di fede che la processa nei vari atti sacramentali, si macchia di peccati immorali e imperdonabili, dai tratti quasi abominevoli, come gli abusi e le violenze su i minori, sporcando quella tunica che indossa e nonostante tutto resta al proprio posto perchè chi dovrebbe denunciarli, chi dovrebbe rimuoverli dall'incarico, chi dovrebbe allontanarlo per il bene della comunità, chi dovrebbe scomunicarlo, visto la gravità del reato commesso, invece lascia correre, fa finta di non sapere, di non vedere quanto accade, di non vigilare e con grande superficialità lascia che quell' uomo di chiesa, quell'uomo di fede può continuare indisturbato a compiere i suoi crimini, a compiere tutti quegli atti impuri e orrendi a danno di chi invece dovrebbe essere protetto, seguito e accompagnato nel suo cammino di fede. Ma la cosa che mi ha fatto inorridire e arrabbiare furiosamente è stato il vedere la quantità di arroganza e presunzione che questi alti prelati, questi eccelsi porporati hanno avuto e hanno nei confronti di chi chiede "giustamente" spiegazioni in merito a quanto è accaduto. Loro si indignano e si arrabbiano per le domande fatte e per il venire importunati su un argomento forse per loro poco importante e superfluo. Sono così ciechi da non vedere e comprendere come hanno e stanno minando le basi della nostra fede, quelle basi che tengono e sostengono in piedi quello che tutto il vaticano rappresenta per tutti i cristiani, con la sua sacralità. Sono uomini che a mio dire non sono degni di vestire i panni che indossano, perchè la loro coscienza e le loro azioni lasciano trasparire iniquità e ipocrisia e non è giusto. Non è giusto soprattutto per tutte le vittime degli abusi e per tutte le persone che credono, che ascoltano i loro messaggi, le loro invocazioni e i loro "giusti" moniti se venissero pronunciate e restassero nel tempo supportate da azioni coerenti, ma soprattutto vere e corrette. Mi sento tradito anche io da questi comportamenti ingiustificati, in questi anni ho sempre pensato che il mio essere cattolico a volte non fosse propriamente buono e profondo, solo per il fatto di non essere andato a messa la domenica, di aver dimenticato di dire le preghiere o per aver detto qualche bugia seppur a fin di bene. Adesso pensandoci bene, e concedetemi questo piccolo peccato di superbia, credo di essere migliore di loro, che dovrebbero essere al di sopra di qualsiasi peccato, visto tanto più che devono perdonare i nostri, rimettendoli al Signore in confessione. Non è giustificabile il fatto che comunque si tratta di uomini e come ognuno di noi possono fare degli errori, perché umani, perchè questo non è un errore, ma una vera e propria volontà di nascondere e celare anche l'evidenzia dei fatti agli occhi della gente e del mondo. A quanto pare la lealtà viene mostrata e dimostrata soltanto alla loro gerarchia clericale, quasi a misurarsi con una delle tante sette esistenti nel mondo, dove viene anche più facile pensare a quel tipo di abusi e violenze, come hanno spesso riportato negli anni moltissime cronache giornalistiche e televisive. Ormai in questa nostra religione è meglio pensare di essere dei buoni e veri cattolici semplicemente per il fatto di credere e di comportarsi nel modo più appropriato e corretto di come hanno saputo insegnarci i nostri genitori, dando credibilità a tutti quei valori buoni e giusti del quale ogni uomo dovrebbe farne il proprio vangelo quotidiano, al di là di quello che dicono o predicano i tanti uomini di chiesa, anche perchè è risaputo che loro alla fine “predicano bene e razzolano male.


GIANNI TANCREDI

domenica 17 marzo 2013

UN BENVENUTO A PAPA FRANCESCO……. UN UOMO TRA GLI UOMINI…….


E’ arrivato l’uomo che cambierà in modo radicale la storia del cristianesimo, che saprà dare il giusto significato alla parola fede. Papa Francesco con la sua grande umiltà ha saputo conquistare i cuori dei suoi fedeli, dei suoi figli, dei suoi fratelli, e ha già mostrato cosa significa essere un uomo tra gli uomini. Un uomo che crede fermamente nella solidarietà umana e lo dice con grande semplicità e tanto cuore, sarà colui che darà la giusta indicazione affinchè ogni singolo cristiano e non , potrà seguire il proprio cammino di fede, senza mai dubitare della parola evangelica, o non riuscire a comprendere la vera essenza del verbo cattolico. Quel verbo che si è fatto uomo per noi, poveri peccatori, affinchè avessimo avuto la giusta e grande possibilità di poterci pentire e redimerci chiedendo perdono. La parola di Gesù lo ritroviamo ogni giorno in tutte le azioni che compiamo con carità, con generosità, con amore, quell’amore che ha fatto sì che lui morisse per tutti noi sulla croce, affinchè ogni uomo potesse correre incontro al padre e consolarsi nel suo abbraccio paterno, dove trovare il vero ristoro. Oggi questo uomo venuto da molto lontano è quel padre in terra che tutti stavamo aspettando, è la persona giusta che potrà seguire quel cammino non facile che già il beato Papa Giovanni Paolo II ci ha mostrato e dove sempre ci ha accompagnato, senza mostrare mai stanchezza, anche quando era debole e dolorante e non più in forze nel fisico. Ma il suo spirito non ha mai mostrato debolezza o stanchezza e così il nostro amato Padre Bergoglio, il nostro Santo Padre ci aiuterà sostenendoci moralmente e spiritualmente. Lui vuole una chiesa povera per i poveri, lui vuole una chiesa fatta sola di preghiera e carità, per tutti coloro che riescono ad essere poveri riuscendo a dare ai propri fratelli, ma che nel contempo sono ricchi di spirito e di fede. Papa Francesco è il vero successore del poverello di Assisi, che aveva fatto della sua povertà la sua virtù, del vangelo la sua parola e la sua forza incessante, della sua fede la sola regola di vita. Questo uomo semplice riuscirà a rafforzare le basi della nostra chiesa, purtroppo indebolite in questi ultimi anni dal comportamento iniquo di tanti prelati, dove la presunzione, l’arroganza, la superbia li ha resi ciechi, riuscendo ad allontanare dalla casa del Signore tante altre persone, perché non più sicure e indecise se dover continuare quel cammino di fede a cui è venuto meno il giusto valore. Gesù ha mandato colui che riuscirà con il suo modo semplice e umile, con il suo grande amore per la gente, con la sua voglia instancabile di darsi, affinchè ogni piccolo o grande uomo possa ritrovare e comprendere il giusto significato della parola vivere. Vivere non solo per se stessi, nel proprio egoismo o in quel assai discutibile materialismo, dove non sopravvive niente nel proprio animo e nel proprio spirito. Niente di più bello e personale esiste come la preghiera, dove ogni persona può con la totale intimità, ma soprattutto  con il proprio cuore dare tutto se stesso al Signore, mentre con la sua bontà, la sua generosità dare il meglio di se a chi ne ha più bisogno. Grazie Santità, perché seguendo l’esempio di tanti altri come ad esempio la beata Madre Teresa di Calcutta, che ha fatto della propria vita, lo strumento con la quale Dio ha agito in terra, soccorrendo i più deboli e aiutando i suoi veri figli, dico veri perché anche se siamo tutti figli di Dio, lui ha sempre un pensiero particolare per coloro che vivono nel bisogno, coloro che non hanno niente per potersi sostenere, perché come disse suo figlio Gesù “beati gli ultimi perché saranno i primi”, saranno beati tutti coloro che in questa vita non avranno avuto mai niente al di là del proprio credo, della propria fede, perché nella sua casa per noi chiamato più semplicemente paradiso, saranno i figli più cari e più vicini a lui, al suo cuore, ai suoi occhi; riesci a stupirci con la tua disarmante semplicità. Grazie Papa Francesco! Grazie per volerci con te su questa bella via chiamata fede, su questa strada chiamata speranza, dove mai mancherà la tua preghiera e la tua volontà di volerci salvare dal male e dal peccato, dove mai esiterai a conquistare il nostro cuore, come d’altronte hai già fatto in questi pochissimi giorni nel tuo nuovo cammino pietrino. Molti ti ammirano e ti stimano e nel proprio cuore sanno che sei la giusta ancora a cui aggrapparsi o quel faro importante di cui nessun uomo può fare a meno per non perdere la via da seguire.  Che il Signore ti dia sempre la forza per riuscire a portare il peso della sua croce, visto che adesso è assai più grande e pesante, con le responsabilità che il vaticano tutto rappresenta. A noi invece la volontà di seguire sempre il buon pastore e fare del suo esempio un nuovo stile di vita più consono al significato della parola cristianità. Auguri Santo Padre! E buona fortuna a tutti gli uomini e le donne di buona carità, ma soprattutto amore e fraternità a tutti i fratelli del mondo!


domenica 10 marzo 2013

Vurria tornà bambino!










Vurria tornà bambino,
per dimenticare le questioni dei grandi,
vorrei ritrovare l'innocenza perduta
e sognare belle cose e aver paura dei mostri giganti.
Vorrei poter ritornare a sorridere spensieratamente,
senza curarmi di quello che potrebbe pensare la gente,
dire tutto quello che mi passa per la mente
anche se a volte le parole di un bimbo
sono più savie di tante lingue istruite
e che si reputano intelligenti ,
ma che spesso non portano a niente.
Vorrei ancora sperare in un futuro migliore,
e fare progetti che oggi più nessuno vuole,
riporre sogni e speranze ancora nel cuore,
o in quel cassetto dove li ho dimenticati con dolore,
sentirmi veramente vivo e non solo nelle parole.
Vorrei che per incanto tutto tornasse normale,
e questo oggi con il suo imminente domani
diventasse ieri per moltissimi anni,
e riavere accanto tantissime persone,
ripercorrere con loro questa vita come per incanto.
Vorrei non fare più gli stessi errori
combattere se è necessario per giusti ideali e veri valori,
vorrei che tutto tornasse più vero,
dai tanti affetti alle parole di coloro
che mi hanno tradito senza ritegno o dubbioso pensiero.
Vurria tornà bambino,
ma solo per dire: t'ho fregato ingrato e deludente destino!


(Gianni Tancredi)

domenica 17 febbraio 2013

Non soffermarti sugli errori del passato,
c'è sempre il presente che puoi perfezionare;
non avere paura del tuo imminente futuro, ricorda....
c'è sempre un giorno nuovo dopo il prossimo.
Non mostrarti arrogante e villano,
rischieresti di emarginarti con i tuoi simili;
non temere di mostrarti debole e timido,
 lo spavaldo ha paura di restare solo.
Non rinunciare a conquistare la felicità,
la tristezza la si ottiene facilmente;
non disprezzare chi è povero,
condividi almeno il tuo superfluo.
Non calunniare chi non ha colpa e giudicare chi qualche sbaglio ha commesso,
un giorno inaspettatamente dovresti farlo con te stesso;
non emarginare chi è diverso,
lui non ha fatto niente per meritare il tuo disprezzo.
Non usare prepotenza contro il tuo prossimo,
non si diventa eroi con la violenza;
non abusare della generosità delle persone,
dare quanto prendere è la giusta regola del buon cuore.
Non ti dimenticare mai di coloro che ti hanno aiutato,
al posto loro vorresti non averlo mai fatto;
non ingannare mai, sopratutto chi si è mostrato sincero,
un giorno arriverai a non esserne più fiero.
Non pretendere che tutto ti sia dovuto di diritto,
con l'educazione si ottiene tutto più facilmente;
non imprigionarti nella delusione,
un rimedio esiste in ogni circostanza;
non annegare nella sofferenza,
c'è chi dipende da te e non sarebbe giusto.
Non portare odio e rancore contro chi ti ha fatto del male,
un giorno quella persona potrebbe pentirsi e non riuscire a chiedere scusa;
non sperare di poter cambiare il mondo,
puoi sempre migliorare chi ti vive accanto;
non sentirti inutile e infinitamente vuoto,
c'è sempre chi ha visto in te un vero e grande uomo anche se non è perfetto.

(Gianni Tancredi)


venerdì 15 febbraio 2013

SEI

Sei un emozione forte nei miei pensieri,
sei un battito costante nel mio cuore,
sei una realtà nel sogno della mia vita,
sei un turbinio di parole gridate o sussurrate al mio cospetto.
Sei ogni mio punto di domanda,
sei una lacrima che solca la mia guancia,
sei la verità dei miei giorni andati,
sei la passione che inebria ogni mia essenza.
Sei il sorriso che cerco quando sono solo,
sei il sole che mi scalda e la luna che mi osserva,
sei il timore di un addio,
sei l'incertezza del futuro.
Sei la speranza di un domani migliore,
sei la mia vita..... e questo mi basta!

(Gianni Tancredi)

Colpevoli di essere gay!

Mi reputo una persona intelligente e giudiziosa, che cerca sempre di trovare il giusto equilibrio in tutto quello che fa e che dice, anche quando leggo o ascolto delle notizie, qualsiasi sia la natura o la fonte che le dirama. Cerco sempre di valutarle con obbiettività e cerco di non essere mai di parte e valutando sempre se quel bicchiere che guardo sia mezzo pieno o mezzo vuoto. Ebbene, ieri  leggendo un articolo, dove un istituzione bancaria motivava il proprio diniego alla richiesta di un mutuo presentato da una coppia gay, con la semplice motivazione di non essere idonei, in quanto non erano marito e moglie o meglio una coppia tradizionale e ancor meglio definita, aggiungo io, una coppia eterosessuale, mi ha fatto arrabbiare di brutto. Rispettando tutto e tutti, non posso però non esternare la mia profonda indignazione per quanto letto e quanto accaduto nella città di Padova se non erro. Sono stanco di vedere simili atteggiamenti nei confronti di persone che non hanno nessuna colpa, se non di volersi bene, che ogni volta non meritano di essere additati o giudicati o peggio etichettati e relegati in quel clichè che ormai non fa più alcuna notizia. Quando apriamo un conto in banca non stiamo lì a crearci problemi o domandare se gli amministratori, i dirigenti e gli impiegati tutti sono persone moralmente a posto e con una fedina penale pulita o ancor più una coscienza immacolata e che non abbiano commesso azioni di peculato, frode finanziaria e quant’altro. E quando ripetutamente andiamo a depositare i nostri soldi, i nostri pochi o tanti risparmi di una vita e del duro lavoro che specialmente oggi ci costa sacrificio e sangue, pare che non vengono a domandarci se siamo persone etero o inclini a diversa tendenza. Questa ragazzi è pura e indiscriminata ipocrisia e non bisogna accettarla, mai, anche se con deplorevole o deprecabile animosità. Siamo tutti persone umane e abbiamo tutti gli stessi diritti su questo mondo, che ci piaccia o no e cosa facciano due persone dello stesso sesso tra le loro pareti domestiche o tra le lenzuola del proprio letto, deve riguardare solo ed unicamente loro e nessun altro. Sono persone dannatamente normali, come noi, che hanno il piacere e il bisogno di creare e condividere il proprio nido con la persona amata e non per questo essere considerate persone amorali e diverse. I diversi sono tutti quelli che non vogliono comprendere e accettare delle comuni persone che agli occhi del mondo sono comunque delle coppie di fatto, nonostante non vengano riconosciuti come tali da varie sedi istituzionali. L’Italia in tal senso dovrebbe maturare e dimostrare con dignità al resto del mondo che ogni suo singolo cittadino, ogni individuo ha diritto di vivere la propria vita  come meglio crede, senza dover incontrare ostacoli riguardanti la propria identità sessuale e soprattutto senza doversene vergognare. Le famiglie tradizionali che sono le prime a sentirsi minate e tradite da quella semplice richiesta di riconoscimento a coppie di fatto da tutte quelle persone che sanno di esserlo e di viverlo giorno dopo giorno, non comprendo cosa hanno veramente da temere o cosa a loro possa venire meno. Piuttosto secondo me, dovrebbero vedere meglio nei propri armadi e con oculatezza verificare quanti scheletri vi dimorano, visto che moltissime persone sposate e appartenenti a quei nuclei di famiglie “tradizionali”, in realtà hanno comportamenti iniqui e poco dignitosi per una morale non proprio impeccabile e casta. Citando una nota frase di chi ben conosce il genere umano  “scagli la prima pietra chi è senza peccato!”. La chiesa stessa in questi ultimi anni, se pur tuttavia li abbiamo visti battere il petto e gridare e condannare  all’immoralità e l’indecenza tutti quei soggetti  che hanno uno stile di vita non consono alla loro morale, istigando a volte i tanti seguaci come me, visto che sono un cattolico convinto, a condannare in pubblica piazza chi si è macchiato da un simile abominevole peccato di amore contro natura e per questo reietti , hanno commesso a mio dire peccati ben più gravi e ignobili come la pedofilia del clero, ai danni di tante personcine innocenti che hanno visto violata la propria dignità di bimbo e di uomo. Come si può giudicare e condannare quando di rimando le azioni compiute volgono in tutt’altra direzione? Anche se è vero che Dio distrusse la città di Sodoma, dove del libertinaggio e dell’accoppiamento contro natura si era fatto la sola regola di vita, mi viene da pensare e da credere che in quel tempo la sodomia venisse praticata in tante altre città, in forma più discreta e privata e non per questo sono state distrutte e annientate. In parole povere quello che voglio semplicemente dire che quello che siamo e delle azioni che compiamo , senza ovviamente procurare danni e offese ad altri, alla fine del nostro cammino terreno, dobbiamo renderne conto solo e soltanto a Nostro Signore e non diventiamo meno “uomini” se accettiamo senza alcun tipo di remora o clamore chi è diverso dal nostro modo di pensare, di agire, di vivere la propria vita e la propria sessualità. Abbiamo tutti gli stessi diritti perche figli dello stesso Dio e solo accettando e condividendo questo unico pensiero, possiamo migliorare noi e il mondo intero. E tutti coloro che rivestono degli incarichi istituzionali nelle varie sedi,  che non smettano mai di ricordare o per una più facile convenienza, riporre nel proprio dimenticatoio, il semplice fatto che se ricoprono quel posto o siedono su quella poltrona è anche grazie ai tanti voti ricevuti da tutti coloro che vengono comunemente chiamati “gay”.
Sono una persona che non accetta nessun tipo di discriminazione, sia che esse siano di tipo razziale o sessuale. Sono per la parità indiscussa  dei diritti dell’uomo, come credo fermamente nel rispetto dei doveri, sono per la trasparenza e la legalità delle azioni e della buona convivenza, ma ancor più propendo per la libertà di parola e di pensiero, perché solo questo fa di un uomo vero, un uomo libero.

giovedì 14 febbraio 2013

S.Valentino....... è amore vero?


Oggi S. Valentino, che dire?..... una ricorrenza a volte prettamente al femminile, un giorno dove si fa scempio di cioccolatini e fiori, all’insegna di quello che dovrebbe essere la testimonianza del vero amore, di quel sentimento che unisce due cuori nella vita, in questa vita fatta di sogni e parole, pensieri e gesti, affetti e azioni, ma spesso fatte con infingarda ipocrisia, da persone in cui non credono nella vera condivisione, ma solo ad un semplice opportunismo e a volte a un  efficace e insulso egoismo, perché convinti che è solo loro il mondo in cui si vive e tutto ciò che li circonda non possono fare altro che essere di loro proprietà che tentano di  gestire come meglio credono  o ritengono giusto. Certamente questa festa degli innamorati è l’essenza di quel sentimento nascente tra i giovanissimi, dove con un semplice bacio pensano di avere conquistato il paradiso o quella fetta di meritata felicità, dove un semplice peluche dal cuore luminoso che tiene tra le braccia, rimarca il provato sentimento che ancora profuma di ingenuità e favolistica speranza. Ma spesso la realtà è un’altra, dove le sensazioni e le emozioni provate sono ben diverse e a stento si riesce a mascherarle ad altri con una celata e finta armonia di coppia. Questo giorno un tempo veramente sentito e apprezzato perché rappresentava l’unicità e la condivisione di un sentimento importante, da dove si evince una grande conquista come quella del cuore della tua anima gemella e dove si voleva dichiarare al mondo intero senza dubbi o minato pensiero, senza vergogna, ma convinti, essendone fieri e orgogliosi. Oggi si è più portati ad un semplice e smodato consumismo nel tentativo di dare testimonianza di quello che si prova o si stà provando, ma nel profondo del cuore non ci si è fatti un piccolo esame di coscienza e riconoscere veramente cosa rappresenta quella persona o quel cuore che giorno dopo giorno batte al proprio fianco, condividendo il buono e cattivo tempo, usando un eufemismo della vita. E’ molto facile e semplice portare dei fiori e dire fulmineamente un semplice ti amo in questo giorno ricorrente, e resta pressoché difficile fare in modo di dimostrare ogni giorno che quello che si stà vivendo sia sempre un giorno di S. Valentino, perché ogni giorno dovremmo essere fieri, contenti e felici di avere al proprio fianco un compagno o una compagna che ci sostiene, ci aiuta, ci assiste e ci ama. Quella persona che vuole invecchiare insieme alla tua anima, che vuole sfidare la vita, senza mai smettere di credere che sia bella e valga la pena di viverla, sempre, nonostante quei brutti momenti avversi e infelici. Quella persona che non chiede niente se non di essere compresa e sostenuta e fare delle proprie ore il tempo più prezioso da custodire gelosamente nel proprio cuore. Questo giorno veramente dovrebbe essere un giorno che rappresenti la veridicità di quel sentimento, a volte infallibile e a volte no, perché raccoglie dentro tutta l’autentica umanità e semplicità che un cuore può contenere.  Ed è anche per questo che per le donne questa giornata dovrebbe   rappresentare innanzitutto il giorno in cui si manifesta la propria libertà di essere senza giudizio figlia, sposa, madre, compagna, nonna, e sempre e soltanto semplicemente donna, da proteggere e amare e non infliggere con violenza gratuita quella mascolinità ingrata o quella onorabilità di uomo perduta proprio in quel preciso istante di uno schiaffo o pugno donato. Facciamo veramente che questo giorno torni ad essere la vera testimonianza di un amore grande, dove solo gli attori riescono ancora a farci sognare. Siamo noi la vita e allora con rispetto amiamo e lasciamoci amare e questo S. Valentino veramente ci può a tutti rappresentare.

L'importante è credere

Credi nella tua volontà e conquisterai il mondo;
credi nella tua forza e appagherai il bisogno;
credi nella speranza e cancellerai le incertezze;
credi nell'amore e vivrai la vita;
credi nella bontà e avrai sempre degli amici;
credi nelle tue capacità e non conoscerai sconfitte;
credi in te e non sarai vulnerabile;
credi negli uomini anche se a volte resterai deluso.
Ma l'importante è sapere cosa di buono esiste nel tuo cuore
e nella tua anima, per regalarlo a chi senza timori
ti ha già dato del suo. 
Credi sempre in te stesso e il più nella vita è fatto!

(Gianni Tancredi)

martedì 12 febbraio 2013

Riflessioni papali


In questi giorni, in queste ore in vaticano c’è molto fermento per le dimissioni del Pontefice Ratzinger, sicuramente è vero che sia stato un fulmine a ciel sereno, anche perché siamo sempre stati abituati ad aspettare la morte di un papa per vederne eletto un altro. Ma certamente questo pontefice sente maggiormente il peso delle responsabilità della veste che indossa e dal canto suo ha sempre saputo che l’affetto che ha sempre attorniato Papa Karol Wojtyla, in questi anni non lo ha investito nella stessa misura. Sicuramente Papa Giovanni Paolo II è stato un gran trascinatore, un vero pescatore di uomini, con il suo carisma è riuscito a farsi volere bene quasi da tutti, soprattutto i giovani, non dimenticherò mai i raduni della gioventù, i papa boys. Papa Benedetto XVI non è un cattivo papa, ma forse la sua flemmaticità tedesca lo induce ad essere sempre un po distaccato e non certo per superbia, questo perlomeno è come l’ho sempre visto io. Quando fu eletto Papa Wojtyla dopo una serie di papi italiani, rimasi perplesso e non capivo dove la chiesa voleva andare a parare, poi conoscendo questo papa ho imparato ad amarlo come un vero padre e negli anni mi sono sempre ripetuto che un giorno sicuramente sarebbe diventato santo. Come scrissi su un blog giornalistico su Libero, qualche giorno dopo la sua morte, per dare una mia testimonianza, dissi che dopo aver avuto il papa buono, il papa del sorriso, con Giovanni Paolo II avevamo avuto il papa degli uomini, ossia un vero uomo in mezzo agli uomini e non ha mai smesso con la sua umiltà di esserlo, ma soprattutto di far sentire noi onorati e orgogliosi di avere un Padre così bravo che sempre ha anticipato i nostri passi sulla via che ci porta da Nostro Signore. D’altronte l’amore per questo papa lo si è dimostrato nei giorni successivi alla sua morte, con code chilometriche e dei fiumi in piena di persone che attendevano pazienti di poterlo vedere e salutare per l’ultima volta. Oggi sto leggendo di tutto su internet, notizie altalenanti , profezie e quanto ancora sulle gesta di Papa Benedetto XVI, sui suoi predecessori e futuri successori, ma resta comunque che anche questo papa ha dovuto affrontare in questi otto anni situazioni poco piacevoli, barcamenarsi in situazioni anche imbarazzanti per essere un uomo di Dio, ma lo ha fatto sempre con grande dignità e compito dolore a mio dire. Certo non è facile gestire situazioni come la pedofilia del clero, scandali mondiali con risvolti a livello umano incredibili. Io ricordo sin da bambino quando i miei genitori, i miei nonni mi ripetevano sempre, fai quello che prete dice, non fare mai quello che prete fa!...... non capivo all’inizio cosa volessero intendere, ma oggi col senno di poi, comprendo che la chiesa non è mai stata un luogo immacolatamente sacro, scandali e atti di ipocrisia c’è ne sono sempre stati, e per ritornare a Papa Wojtyla, ho ammirato quando nel 2000 ha compiuto quel grande atto di umiltà che ha fatto anche per tutti i suoi predecessori, chiedendo scusa per tutti gli errori e gli atti ignobili che la chiesa e il vaticano aveva compiuto in tutti questi secoli. Mai nessun papa fece un gesto così eclatante e io amai quell’uomo ancora di più. Sono il primo a condannare determinate scelte o imposizioni che la chiesa impone e comprendo quando le persone si possano sentire in difficoltà davanti a determinate situazioni, ma resta comunque il fatto che se hai fede se ti dichiari cristiano comunque devi fare i conti con la tua coscienza e capire se le tue azioni sono moralmente corrette con il tuo credo. Io personalmente sono del filo cattolico di Madre Teresa, l’unica che con le sue gesta, con quell’amore smisurato per il prossimo mi ha fatto veramente comprendere cosa vuole dire amare Gesù e cosa lui vuole da noi, prima di qualsiasi sacrificio o atto penitenziale. Madre Teresa ha fatto di quell’unico comandamento “amatevi come io vi ho amati” il suo credo personale e lo ha dimostrato negli anni con tutte le sue gesta, raccogliendo per le strade i diseredati, gli emarginati della nostra società, gli abbandonati, la vera povertà, tutti coloro che abbiamo sempre respinto e li ha portati dinanzi a Dio con grande umiltà e sacrificio. Molti di noi girano lo sguardo o per sentire meno peso sulla coscienza di tanto in tanto elargiscono con magnanimità oculata qualche elemosina per sentirsi in pace con se stesso, troppo facile! Non è la chiesa che deve rappresentare la nostra fede, ma sono le nostre gesta, le nostre parole, le nostre preghiere affinchè possano aiutare noi e gli altri in questo mondo colmo di egoismo e avido materialismo. Mi sento vicino al Papa e a questa sua sofferta decisione e prego affinchè il suo imminente successore possa fare meglio e far riconquistare quella parte di credibilità che la chiesa ha perduto negli anni, così che tutti gli uomini possano sentirsi veramente guidati su quella strada così impervia che ci porta dinanzi al Signore. Auguro a Papa Benedetto XVI grande serenità d’animo e spero che il conclave possa eleggere ancora una volta un grande uomo che possa fare del suo vestito di santità, quell’ancora di salvezza per i suoi figli, intercedendo con Nostro Signore, affinchè veramente possa perdonare tutti i peccati da noi commessi, nella speranza di una salvezza eterna, e noi tutti dal canto nostro dobbiamo veramente credere in Dio e tutte le sue opere e convertirci al suo credo e alle sue regole semplici ma efficaci. Che questa umanità diventi la vera opera del Signore e possa sconfiggere definitivamente tutte le opere del maligno, credendo fermamente che solo attraverso la parola e le gesta del Signore possiamo avere la salvezza e la pace eterna e sentirci così veramente cristiani ma ancor più degni di essere chiamati uomini.

domenica 10 febbraio 2013

Un vero amico

Un vero amico non ti chiederà mai di sacrificarti per lui;
non ti dirà mai di andare via perchè lo opprimi;
non ti mentirà mai sulla scelta delle tue gesta e delle tue parole;
non si sentirà mai superiore alla tua persona;
non ti negherà mai il suo affetto e il suo aiuto;
non ti lascerà mai solo a combattere i tuoi demoni;
non approfitterà mai delle tue debolezze;
non spegnerà mai il tuo dolce sorriso;
non abbandonerà mai i tuoi giorni tristi;
non si esimerà mai dall'abbracciarti con affetto;
non rivendicherà mai il tempo che ti ha donato;
non si nasconderà mai dietro i tuoi fallimenti;
non lascerà mai che i tuoi occhi piangano per lui;
non insudicerà mai la vostra amicizia;
non infangherà mai il tuo buon nome;
non ti colpirà mai a tradimento nel cuore;
non ti deluderà mai nella vita!.....
Un vero amico è come te...
come la tua anima riflessa in uno specchio!......

(Gianni Tancredi)

sabato 9 febbraio 2013

Il mio scrivere........


Scrivere……
ormai da anni scrivere per me è dare voce e vita ai miei sentimenti , al mio animo, al mio cuore, è la necessità di volere incidere nel tempo e fermare quel preciso istante, come faccio quando scatto una fotografia. Voglio che quel momento non passi  e resti impresso nel tempo, come una sorta di testimonianza lasciata ai posteri, di quello che è stato il mio passaggio su questa terra. Ricordo bene che da bambino ero un pessimo studente, a causa di molti fattori che hanno interagito fra loro e specialmente nella lingua italiana ero una vera frana,” un caso senza speranza” a volte sentivo dire. Ma negli anni a seguire prima che arrivassi alla mia maggiore età, iniziai a tenere una sorta di amico immaginario a cui potevo confidare tutti i miei dubbi, perplessità o segreti, anche se questi ultimi erano pochissimi. Avevo un diario alla quale scrivevo tutto quello che volevo e al tempo stesso ricordo di aver iniziato a leggere libri a manetta a tutto gas….. Non dimenticherò mai che una volta ho letto un libro di 390 pagine in soli 2 giorni, un vero record per me! E ho  proseguito le mie abitudini anche quando sono partito per la leva. Leggevo libri tutti i giorni, di qualsiasi genere. Ricordo in quell’anno che feci indigestione dei romanzi di Agatha Christie,  evidentemente in caserma andava per la maggiore, sicuramente c’era qualcuno veramente appassionato. In quello stesso anno oltre a scrivere decine e decine di lettere ai miei amici, ho iniziato a scrivere qualche piccola poesia, o meglio un insieme di pensieri, a volte in rima e fu anche per questo che mi sono meritato l’appellativo di “nonno intelligente”, potete immaginare il resto dei miei  pari corsi…… ahahahahahahahah……. Comunque, la mia sete di lettura non è venuta  mai meno e ho iniziato a comprare libri, a conoscere autori, scrittori e ad apprezzare i vari capolavori della letteratura. E pian piano ho iniziato ad avere un debole per la poesia, pur non tralasciando la voglia di leggere romanzi. Ma non dimenticherò mai le lacrime che ho versato alla fine della lettura di un libro della scrittrice americana Danielle Steel….. “Album di Famiglia “ questo è il titolo,
del suo primo libro che ho letto e che mi ha fatto apprezzare il suo genere. Ricordo che leggerla nei suoi racconti, per me era come sorseggiare un bicchiere d’acqua fresca, viaggiavo su quelle parole come un treno in corsa, venivo trasportato e catapultato nelle storie di quei personaggi e ne facevo parte anche io e non volevo mai smettere di leggere e ormai anche di scrivere, visto che quello che imbrattavo sui fogli iniziava veramente a piacermi. E ho proseguito così negli anni a seguire, senza che nessuno sapesse mai di questa mia passione, solo in via sporadica ho permesso a qualcuno di leggere i miei scritti. Ma con il tempo e le situazioni della vita a volte si è costretti a dover tralasciare anche le passioni più vere e così fu per me, il mio scrivere incominciò a diradarsi sempre più e il leggere diventò occasionale. Ma qualche anno fa una persona che era entrata da poco nella mia vita, leggendo alcuni dei miei scritti, alcune delle mie poesie, iniziò a convincermi che avevo talento e di riprendere a scriverle, perché riuscivo attraverso le parole a trasmettere sensazioni uniche e vere, a renderle dannatamente vive. Così ho ripreso il gusto di tornare a scrivere i miei pensieri, le mie sensazioni personali del momento, e ho ripreso a mettere a nudo la mia anima e mettere in luce quanto di bello  ancora riesco a custodire nel cuore. Ed è grazie al mio amico e a tutti gli altri miei estimatori se oggi sono riuscito a scrivere e realizzare i miei due libri di raccolte di poesie e al momento  stò lavorando sulla realizzazione  di un terzo. E’ bellissimo quando hai delle persone che  credono in te e nelle tue potenziali capacità e ti sostengono attivamente, ma è ancora più bello quando un tuo sogno lo vedi  diventare realtà anche grazie al loro aiuto e al loro sostegno morale e non meno importante anche quello economico. E adesso anche qui  permettetemi di esprimere un sentito e affettuoso ringraziamento al mio amico Lello, che ha reso possibile che io potessi avere e guardare i miei lavori, raccolti in un vero libro, come fanno tutti i veri scrittori. Ovviamente non sono famoso e ne tanto meno conosciuto, ma sicuramente apprezzato da chi è importante nel mio cuore e nella mia vita, e se oggi qualcuno non c’è più per volere del destino, continuerò a scrivere anche per loro e per quanto siano riusciti a inorgoglirmi con i loro complimenti e i loro ringraziamenti. Scrivere per me è vitale specie adesso che stò passando un periodo particolare della mia vita, ma voi avete la fortuna di poter scegliere se leggere o no quello che scrivo. La vita è come un fiume in piena che scorre senza tregua, ed io con le mie parole cerco comunque di restare a galla e di farmi trasportare fino a quel salto finale di non ritorno e dove non potrò far altro che lasciare tutto quello che in questo mio viaggio ho avuto la possibilità di scrivere e raccontare. 

La libertà non ha prezzo!


La libertà per un uomo su questo pianeta è quasi come l’aria che respira, ne ha bisogno per vivere, per pensare, sognare, dire tutto quello che vuole, senza problemi di restrizioni, limiti o divieti. Non esiste al mondo libertà maggiore di quella di pensiero e parola, sempre senza cadere nel cattivo gusto, perché anche se sei libero di dire quello che vuoi, rimane sempre alla base della tua persona la  buona educazione e il rispetto per gli altri. Ma questo è più un atteggiamento che vuoi avere per essere considerato una persona per bene, altrimenti si viene additati come dei qualsiasi arroganti, maleducati e incivili. Io sono sempre dell’idea che puoi dire tutto a questo mondo ma senza dover obbligatoriamente offendere, ognuno ha il proprio modo di vedere le cose e ha la possibilità di dire la sua, ma suo malgrado ha il dovere di poter dissentire da un altro, ma senza dover ricorrere agli insulti. Il valore della libertà la conosce bene chi oggi ancora non ne ha un diritto, chi è sottoposto a delle regole restrittive, chi subisce soprusi talvolta disumani ed efferati o a chi gli viene tolta a volte per errori giudiziari. Quando devo identificare la parola libertà con qualcuno, mi viene subito in mente il personaggio di Kunta Kinte, quell’uomo di colore rapito con i suoi simili dalla sua terra nativa in Africa e deportato in schiavitù in America, perché purtroppo ancora oggi c’è chi crede che un uomo di colore sia inferiore alla razza bianca. La libertà è quella sensazione di leggerezza che ti porti nel cuore, ha tutti i profumi della terra, ha tutti i colori dell’universo, la tutti i suoni della vita, ha la semplicità dell’azione di ogni creatura. La libertà è il passaporto che ogni uomo ha per poter dire e fare quello che vuole, ma con la consapevolezza che se sbaglia procurando danni ad altri può correre il rischio di doverla perdere. Troppo spesso la conquista della libertà ha prodotto alti sacrifici umani, ancora oggi vediamo ogni giorno morire per degli ideali e per quella libertà desiderata e non ottenuta. Purtroppo ahimè! Ci sarà sempre chi crederà di avere il diritto di supremazia per essere considerato al mondo un uomo potente, ma a mio dire, sarà sempre un grande uomo colui che ha fatto della propria schiavitù la libertà per i suoi fratelli. Ma l’uguaglianza a questo mondo non ci sarà mai, e mai ci sarà per ogni singolo uomo la possibilità di poter vivere in piena e totale libertà, ma coloro che oggi la vivono spensieratamente non sanno che sono schiavi purtroppo della loro inqualificabile indifferenza. Per me la libertà è la vita stessa, non riesco ad immaginarla diversa, ovviamente mi reputo un fortunato, visto che vivo in una nazione libera e democratica, anche se a volte si concretizza un punto di domanda, visto alcuni eventi...... La libertà non ha prezzo, e lo sà benissimo chi l'ha riconquistata o chi sta lottando per averla o riottenerla e noi che abbiamo la fortuna di averla sempre avuta, difendiamola sempre a denti stretti, perchè nel giorno in cui non saremo più liberi di dire quello che pensiamo o di fare quello che vogliamo, inizieremo a rinunciare anche a una parte della nostra vita, anche se la storia di ognuno di noi continuerà la propria strada, il proprio cammino.

giovedì 7 febbraio 2013

Il mio tunnel


Ognuno di noi nella vita a volte, entra in una specie di incubo, per molti chiamato tunnel, ossia quel percorso obbligato dalla quale non puoi esimerti e dove tenti disperato di trovare l’unica soluzione e azione possibile……. quella di venirne fuori al più presto e rendere quella temporanea condizione solo uno spiacevole ricordo.  Ebbene….. ormai da ben dieci mesi sto percorrendo il mio tunnel, stò vivendo il mio incubo a causa della mia nuova condizione fisica, ancora adesso per me difficile da accettare, tanto più che a detta dei professori non sarà una cosa temporanea. La vita ti va sempre bene, anche quando ti ritrovi ad affrontare situazioni gravi e rischiose…….. ma fino a quando queste non riguardano la tua salute o quella di una persona a te molto cara. Solo in questa reale e drammatica condizione, rivaluti molte cose della tua esistenza terrena e ti sorprendi di come moltissime necessità o priorità di vita, diventino addirittura all’improvviso superflue e insignificanti. E’ dannatamente vero, che nel momento in cui concretizzi l’idea di non poter essere più quello di un tempo, neanche molto lontano, forzatamente ti ritrovi a dover accettare con remissività i tuoi limiti che la malattia ti provoca, t’impone e ti regala con generosa magnanimità. E tuo malgrado pian piano nel tuo subconscio rimuovi tutte quelle che credevi fermamente essere le tue priorità di vita, le tue necessità di sopravvivenza, nonché la gran parte dei tuoi sogni, speranze e desideri. Tutto si annulla nella tua testa quasi magicamente e quel foglio mentale sporcato da decine e centinaia di appunti, ritorna ad essere immacolatamente bianco. E ora con attenta riflessione provi a riscrivere con oculatezza tutto ciò che puoi ritenere essenziale, se non addirittura vitale. Questa adesso è la tua nuova realtà, triste, ma dannatamente vera.  E  così cambiano anche tutte le priorità che hai o puoi avere nei confronti della famiglia, degli amici e di quanti hai attorno, perché da adesso c’è ed esiste sempre il “forse” nei tuoi giorni, e alla fine è come essere o diventare un po’ egoisti, ma in realtà non è così e nel tuo cuore, nella tua anima ci stai male, soprattutto quando devi decretare quel “no”, quel facile diniego che tanti hanno sempre pronto sulle proprie labbra e pronunciano con estrema e semplice facilità. Ti domandi cosa rappresenti e cosa sei adesso per tutti quelli che ti vivono attorno, come ti considerano, ma soprattutto come ti vedono, perché il tuo timore più grande è quello che ti possano compatire. Ma in questo personale dramma, ovviamente per chi c’è l’ha, chi la trova, si rafforza la fede, quel rapporto personale e privato che hai con Nostro Signore e lo preghi di essere ancora generoso con te e ti dia quella forza necessaria per affrontare tutto e andare avanti per la tua strada, per quel cammino che improvvisamente è diventato tutto in salita, affinchè ogni nuovo giorno, ogni tuo incerto domani, possa diventare al meglio un ieri, dai trascorsi poco dolorosi e tristi. Stò camminando nel mio tunnel e non vedo la fine o quella luce, anche se fioca che mi incoraggi a pensare che molto presto tutto finirà, ma non voglio rassegnarmi completamente, dopotutto anche per me dopo l'oggi c’è ancora il mio imminente domani……..

mercoledì 6 febbraio 2013

Benvenuto!

Un benvenuto a me in questa nuova avventura della mia vita e ovviamente a tutti quelli che per curiosità o altro entreranno a visitare la mia pagina. Sono una persona a cui piace parlare e ascoltare, una persona che vuole sempre mettersi in gioco e interagire con il resto del mondo che lo circonda. Conoscere e approfondire, imparare....... mia nonna diceva sempre che non si finisce mai di imparare, ed è verissimo. C'è sempre la possibilità di poter arricchire il proprio bagaglio personale di cultura e di affetti, e non vi nascondo che la mia sete di apprendimento non si estingue mai. Spero che a mia volta riesco a donare qualcosa di buono e di bello anche io, non per vanto o per gloria, io mi reputo una persona semplice e umile, e chi vorrà lo potrà constatare leggendo le mie semplici parole, ma sempre con grande onestà e doverosa umiltà. Chi mi conosce di persona sà quanto mi piace scrivere e come riesco ad usare le parole e non smetterò mai di ringraziare chi ha sempre creduto in me senza la benchè minima esitazione. Bene...... questo è il mio battesimo nella rete e semmai deluderò qualcuno, chiedo semplicemente di non volermene, mal giudicandomi e al contrario di consigliare un neofita come me. Buon proseguimento e a me buona fortuna!