venerdì 15 febbraio 2013

Colpevoli di essere gay!

Mi reputo una persona intelligente e giudiziosa, che cerca sempre di trovare il giusto equilibrio in tutto quello che fa e che dice, anche quando leggo o ascolto delle notizie, qualsiasi sia la natura o la fonte che le dirama. Cerco sempre di valutarle con obbiettività e cerco di non essere mai di parte e valutando sempre se quel bicchiere che guardo sia mezzo pieno o mezzo vuoto. Ebbene, ieri  leggendo un articolo, dove un istituzione bancaria motivava il proprio diniego alla richiesta di un mutuo presentato da una coppia gay, con la semplice motivazione di non essere idonei, in quanto non erano marito e moglie o meglio una coppia tradizionale e ancor meglio definita, aggiungo io, una coppia eterosessuale, mi ha fatto arrabbiare di brutto. Rispettando tutto e tutti, non posso però non esternare la mia profonda indignazione per quanto letto e quanto accaduto nella città di Padova se non erro. Sono stanco di vedere simili atteggiamenti nei confronti di persone che non hanno nessuna colpa, se non di volersi bene, che ogni volta non meritano di essere additati o giudicati o peggio etichettati e relegati in quel clichè che ormai non fa più alcuna notizia. Quando apriamo un conto in banca non stiamo lì a crearci problemi o domandare se gli amministratori, i dirigenti e gli impiegati tutti sono persone moralmente a posto e con una fedina penale pulita o ancor più una coscienza immacolata e che non abbiano commesso azioni di peculato, frode finanziaria e quant’altro. E quando ripetutamente andiamo a depositare i nostri soldi, i nostri pochi o tanti risparmi di una vita e del duro lavoro che specialmente oggi ci costa sacrificio e sangue, pare che non vengono a domandarci se siamo persone etero o inclini a diversa tendenza. Questa ragazzi è pura e indiscriminata ipocrisia e non bisogna accettarla, mai, anche se con deplorevole o deprecabile animosità. Siamo tutti persone umane e abbiamo tutti gli stessi diritti su questo mondo, che ci piaccia o no e cosa facciano due persone dello stesso sesso tra le loro pareti domestiche o tra le lenzuola del proprio letto, deve riguardare solo ed unicamente loro e nessun altro. Sono persone dannatamente normali, come noi, che hanno il piacere e il bisogno di creare e condividere il proprio nido con la persona amata e non per questo essere considerate persone amorali e diverse. I diversi sono tutti quelli che non vogliono comprendere e accettare delle comuni persone che agli occhi del mondo sono comunque delle coppie di fatto, nonostante non vengano riconosciuti come tali da varie sedi istituzionali. L’Italia in tal senso dovrebbe maturare e dimostrare con dignità al resto del mondo che ogni suo singolo cittadino, ogni individuo ha diritto di vivere la propria vita  come meglio crede, senza dover incontrare ostacoli riguardanti la propria identità sessuale e soprattutto senza doversene vergognare. Le famiglie tradizionali che sono le prime a sentirsi minate e tradite da quella semplice richiesta di riconoscimento a coppie di fatto da tutte quelle persone che sanno di esserlo e di viverlo giorno dopo giorno, non comprendo cosa hanno veramente da temere o cosa a loro possa venire meno. Piuttosto secondo me, dovrebbero vedere meglio nei propri armadi e con oculatezza verificare quanti scheletri vi dimorano, visto che moltissime persone sposate e appartenenti a quei nuclei di famiglie “tradizionali”, in realtà hanno comportamenti iniqui e poco dignitosi per una morale non proprio impeccabile e casta. Citando una nota frase di chi ben conosce il genere umano  “scagli la prima pietra chi è senza peccato!”. La chiesa stessa in questi ultimi anni, se pur tuttavia li abbiamo visti battere il petto e gridare e condannare  all’immoralità e l’indecenza tutti quei soggetti  che hanno uno stile di vita non consono alla loro morale, istigando a volte i tanti seguaci come me, visto che sono un cattolico convinto, a condannare in pubblica piazza chi si è macchiato da un simile abominevole peccato di amore contro natura e per questo reietti , hanno commesso a mio dire peccati ben più gravi e ignobili come la pedofilia del clero, ai danni di tante personcine innocenti che hanno visto violata la propria dignità di bimbo e di uomo. Come si può giudicare e condannare quando di rimando le azioni compiute volgono in tutt’altra direzione? Anche se è vero che Dio distrusse la città di Sodoma, dove del libertinaggio e dell’accoppiamento contro natura si era fatto la sola regola di vita, mi viene da pensare e da credere che in quel tempo la sodomia venisse praticata in tante altre città, in forma più discreta e privata e non per questo sono state distrutte e annientate. In parole povere quello che voglio semplicemente dire che quello che siamo e delle azioni che compiamo , senza ovviamente procurare danni e offese ad altri, alla fine del nostro cammino terreno, dobbiamo renderne conto solo e soltanto a Nostro Signore e non diventiamo meno “uomini” se accettiamo senza alcun tipo di remora o clamore chi è diverso dal nostro modo di pensare, di agire, di vivere la propria vita e la propria sessualità. Abbiamo tutti gli stessi diritti perche figli dello stesso Dio e solo accettando e condividendo questo unico pensiero, possiamo migliorare noi e il mondo intero. E tutti coloro che rivestono degli incarichi istituzionali nelle varie sedi,  che non smettano mai di ricordare o per una più facile convenienza, riporre nel proprio dimenticatoio, il semplice fatto che se ricoprono quel posto o siedono su quella poltrona è anche grazie ai tanti voti ricevuti da tutti coloro che vengono comunemente chiamati “gay”.
Sono una persona che non accetta nessun tipo di discriminazione, sia che esse siano di tipo razziale o sessuale. Sono per la parità indiscussa  dei diritti dell’uomo, come credo fermamente nel rispetto dei doveri, sono per la trasparenza e la legalità delle azioni e della buona convivenza, ma ancor più propendo per la libertà di parola e di pensiero, perché solo questo fa di un uomo vero, un uomo libero.

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