Mi reputo una persona intelligente e giudiziosa, che cerca
sempre di trovare il giusto equilibrio in tutto quello che fa e che dice, anche
quando leggo o ascolto delle notizie, qualsiasi sia la natura o la fonte che le
dirama. Cerco sempre di valutarle con obbiettività e cerco di non essere mai di
parte e valutando sempre se quel bicchiere che guardo sia mezzo pieno o mezzo
vuoto. Ebbene, ieri leggendo un
articolo, dove un istituzione bancaria motivava il proprio diniego alla
richiesta di un mutuo presentato da una coppia gay, con la semplice motivazione
di non essere idonei, in quanto non erano marito e moglie o meglio una coppia tradizionale e ancor meglio definita, aggiungo io, una coppia eterosessuale, mi ha fatto arrabbiare di brutto. Rispettando
tutto e tutti, non posso però non esternare la mia profonda indignazione per quanto
letto e quanto accaduto nella città di Padova se non erro. Sono stanco di
vedere simili atteggiamenti nei confronti di persone che non hanno nessuna
colpa, se non di volersi bene, che ogni volta non meritano di essere additati o
giudicati o peggio etichettati e relegati in quel clichè che ormai non fa più
alcuna notizia. Quando apriamo un conto in banca non stiamo lì a crearci
problemi o domandare se gli amministratori, i dirigenti e gli impiegati tutti
sono persone moralmente a posto e con una fedina penale pulita o ancor più una
coscienza immacolata e che non abbiano commesso azioni di peculato, frode
finanziaria e quant’altro. E quando ripetutamente andiamo a depositare i nostri
soldi, i nostri pochi o tanti risparmi di una vita e del duro lavoro che
specialmente oggi ci costa sacrificio e sangue, pare che non vengono a
domandarci se siamo persone etero o inclini a diversa tendenza. Questa ragazzi
è pura e indiscriminata ipocrisia e non bisogna accettarla, mai, anche se con
deplorevole o deprecabile animosità. Siamo tutti persone umane e abbiamo tutti
gli stessi diritti su questo mondo, che ci piaccia o no e cosa facciano due
persone dello stesso sesso tra le loro pareti domestiche o tra le lenzuola del
proprio letto, deve riguardare solo ed unicamente loro e nessun altro. Sono
persone dannatamente normali, come noi, che hanno il piacere e il bisogno di
creare e condividere il proprio nido con la persona amata e non per questo
essere considerate persone amorali e diverse. I diversi sono tutti quelli che
non vogliono comprendere e accettare delle comuni persone che agli occhi del
mondo sono comunque delle coppie di fatto, nonostante non vengano riconosciuti
come tali da varie sedi istituzionali. L’Italia in tal senso dovrebbe maturare
e dimostrare con dignità al resto del mondo che ogni suo singolo cittadino,
ogni individuo ha diritto di vivere la propria vita come meglio crede, senza dover incontrare
ostacoli riguardanti la propria identità sessuale e soprattutto senza doversene
vergognare. Le famiglie tradizionali che sono le prime a sentirsi minate e
tradite da quella semplice richiesta di riconoscimento a coppie di fatto da
tutte quelle persone che sanno di esserlo e di viverlo giorno dopo giorno, non
comprendo cosa hanno veramente da temere o cosa a loro possa venire meno. Piuttosto
secondo me, dovrebbero vedere meglio nei propri armadi e con oculatezza
verificare quanti scheletri vi dimorano, visto che moltissime persone sposate e
appartenenti a quei nuclei di famiglie “tradizionali”, in realtà hanno
comportamenti iniqui e poco dignitosi per una morale non proprio impeccabile e
casta. Citando una nota frase di chi ben conosce il genere umano “scagli la prima pietra chi è senza peccato!”.
La chiesa stessa in questi ultimi anni, se pur tuttavia li abbiamo visti battere
il petto e gridare e condannare all’immoralità
e l’indecenza tutti quei soggetti che
hanno uno stile di vita non consono alla loro morale, istigando a volte i tanti
seguaci come me, visto che sono un cattolico convinto, a condannare in pubblica
piazza chi si è macchiato da un simile abominevole peccato di amore contro
natura e per questo reietti , hanno commesso a mio dire peccati ben più gravi e
ignobili come la pedofilia del clero, ai danni di tante personcine innocenti
che hanno visto violata la propria dignità di bimbo e di uomo. Come si può
giudicare e condannare quando di rimando le azioni compiute volgono in tutt’altra
direzione? Anche se è vero che Dio distrusse la città di Sodoma, dove del
libertinaggio e dell’accoppiamento contro natura si era fatto la sola regola di
vita, mi viene da pensare e da credere che in quel tempo la sodomia venisse
praticata in tante altre città, in forma più discreta e privata e non per
questo sono state distrutte e annientate. In parole povere quello che voglio semplicemente
dire che quello che siamo e delle azioni che compiamo , senza ovviamente
procurare danni e offese ad altri, alla fine del nostro cammino terreno,
dobbiamo renderne conto solo e soltanto a Nostro Signore e non diventiamo meno “uomini”
se accettiamo senza alcun tipo di remora o clamore chi è diverso dal nostro
modo di pensare, di agire, di vivere la propria vita e la propria sessualità.
Abbiamo tutti gli stessi diritti perche figli dello stesso Dio e solo accettando
e condividendo questo unico pensiero, possiamo migliorare noi e il mondo intero.
E tutti coloro che rivestono degli incarichi istituzionali nelle varie
sedi, che non smettano mai di ricordare
o per una più facile convenienza, riporre nel proprio dimenticatoio, il
semplice fatto che se ricoprono quel posto o siedono su quella poltrona è anche
grazie ai tanti voti ricevuti da tutti coloro che vengono comunemente chiamati “gay”.
Sono una persona che non accetta nessun tipo di
discriminazione, sia che esse siano di tipo razziale o sessuale. Sono per la
parità indiscussa dei diritti dell’uomo,
come credo fermamente nel rispetto dei doveri, sono per la trasparenza e la
legalità delle azioni e della buona convivenza, ma ancor più propendo per la
libertà di parola e di pensiero, perché solo questo fa di un uomo vero, un uomo
libero.
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